“Il pallido Gambo del Dente di Leone
stupisce l'Erba e l'Inverno d'un tratto diventa
un infinito Ahimè
sul gambo si leva un'inusitata Gemma
e poi un chiassoso Fiore
il Proclama dei Soli
che la sepoltura è finita.”
-Emily Dickinson-
Se in questo periodo di primavera, usciamo per una breve camminata, o ci affacciamo dal balcone è facile notare i giardini, i campi e i cigli delle strade pieni di piccoli “girasoli di prato”: il Tarassaco. Conosciuto anche con il nome di dente di leone, questo fiore giallo è una tra le piante selvatiche più presenti nel nostro territorio; chi di noi non ha mai raccolto il pon pon che si forma dopo la sfioritura, e che con un soffio si dissolve, sparpagliando i semi nell’aria: il cosiddetto soffione.
Per la tradizione popolare, il tarassaco ha un profondo significato simbolico, evocativo e gli sono stati attribuiti poteri magici e narrate tante leggende. Lo si utilizza in cucina, infatti tutta la pianta è commestibile ed ha un buon contenuto di vitamine e sali minerali, diffuso è il miele di tarassaco, ottenuto dal nettare dei suoi fiori e conosciuto per il suo colore giallo vivo, il suo odore pungente ma dal sapore balsamico.
Le radici del tarassacum officinalis, la droga della pianta, hanno proprietà terapeutiche confermate oramai da molti studi. Il decotto, la tintura o l’estratto secco delle radici, hanno potere depurativo e disintossicante, grazie allo stimolo degli organi emuntori, quali fegato, reni e pelle.
Il dente di leone viene utilizzato in caso di problemi digestivi per le proprietà amaro-toniche, come coleretico e colagogo; ha capacità antiossidante ed epatoprotettiva; purifica il sangue e si dimostra utile anche in caso di dermatiti e verruche; significativa l’azione diuretica, drenante, in caso di ritenzione idrica. Infine, per il suo contenuto in inulina, favorisce il benessere e la funzionalità intestinale.