A differenza delle allergie alimentari che si manifestano normalmente con sintomi immediati, acuti e talvolta anche violenti, le intolleranze alimentari si manifestano a scoppio ritardato poiché la sostanza che le scatena non viene ritenuta un pericolo immediato dal sistema immunitario che attiva però un’infiammazione lenta e costante che l’organismo riesce a tollerare fino al raggiungimento di un certo limite oltre il quale, apparentemente “improvvisamente” (in realtà possono essere trascorsi giorni, mesi o anni), compare il sintomo.
Ma perché accade tutto ciò?
Il nostro intestino è internamente costituito da cellule strettamente congiunte fra di loro (=mucosa) e ricoperto da batteri benefici residenti (=flora batterica). Mucosa+flora batterica= barriera intestinale.
1) Metalli pesanti, additivi, conservanti, pesticidi, acidosi, farmaci (in particolare gli antibiotici), stress e infezioni possono danneggiare la flora batterica;
2) A questo punto i microrganismi patogeni possono attaccare la mucosa intestinale facendole perdere la sua integrità (intestino a “colabrodo”);
3) Tossine e macromolecole di alimenti mal digeriti (a causa della carenza di enzimi digestivi adeguati ed efficienti) possono a questo punto attraversare la barriera intestinale, entrare nel circolo sanguigno e in quello linfatico;
4) Il nostro sistema immunitario presente nel circolo sanguigno e in quello linfatico non riconoscono però le molecole di queste tossine e degli alimenti in digeriti e considerandoli “estranei” (antigeni) attivano contro di essi una risposta difensiva infiammatoria lenta e dipendente dalla quantità e dal tempo del contatto. Ecco perché normalmente si sviluppano intolleranze verso gli alimenti assunti più frequentemente.
5) Ad un certo punto, a causa dello stato infiammatorio cronico e latente venutosi a creare, cominciano a comparire anche sintomi evidenti che possono andare dai problemi all’intestino, all’apparato respiratorio, alla cute, al sistema nervoso ecc.
Le tossine e i residui dell’attività del sistema immunitario vanno a sovraccaricare l’attività di fegato e i reni che, non riuscendo a eliminarle del tutto, le rimettono in circolo: ciò appesantisce e destabilizza ancor di più l’organismo peggiorando l’entità e la frequenza dei sintomi.
Ecco perché è importante:
- verificare a quali alimenti si è intolleranti ed eliminarli per un periodo per alleggerire il lavoro dell’organismo;
- apportare le necessarie modifiche alle proprie abitudini alimentari e non solo;
- ripristinare le normali funzioni dell’intestino sfiammandolo con gli appropriati rimedi e facendolo ripopolare dalla flora batterica benefica;
- depurare l’organismo, in particolare intestino, fegato e reni;
- se necessario fornire un sostegno al pancreas che produce gli enzimi digestivi.
il test dura circa 50/60 minuti al termine viene indicata una scaletta alimentare tenendo conto delle singole esigenze delle persone
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